Canoista o canottiere? Qual è la tua anima?

Questo è il primo articolo del mio blog e spero mi consentirete di spendere due righe per presentarmi. Mi chiamo Maura e vivo a Moncalieri città alle porte di Torino, dieci anni fa ho iniziato a praticare canoa e oggi mi definisco kayaker digitale. Credo nella forza del web per far crescere il numero di appassionati di una disciplina che a me ha cambiato la vita. Ho conosciuto una realtà nuova, ho cambiato lavoro, ho nuovi amici e vorrei che tanti scoprissero questo “mondo” fatto di acqua e libertà. Avete mai pensato anche voi di fare questo sport? Immagino che pochi o quasi nessuno mi risponderà di Si. In effetti la canoa è uno sport poco praticato e da tempo mi sono posta una domanda: Perché in Italia la gente non pratica canoa? Non ho ancora trovato la risposta. Ma ho idea che molti non conoscano questa disciplina o che comunque non abbiano idea di come iniziare e come approcciarlo e così finiamo per essere sempre gli stessi un po’ chiusi nei nostri circoli. Ho aperto questo blog per provare a spiegare come funziona il mondo dei canoisti e magari qualcuno scoprirà che non è poi così complicato iniziare. Anzi, è molto semplice e i canoisti sono anche simpatici. Iniziamo con dire il perché dovreste valutare la possibilità di iniziare ad andare in canoa: Prima cosa è uno sport completo. Si può iniziare a qualsiasi età, in sostanza “non è mai troppo tardi” e si può praticare in qualsiasi stagione dell’anno. In Italia abbiamo la fortuna di vivere in un paese circondato dal mare, costellato di laghi e percorso da fiumi. Praticamente in qualunque luogo d’Italia viviate avete modo di praticarlo, di fatto avete una palestra gratis a vostra totale disposizione. Si pratica immersi nella natura e non tra quattro mura, fare canoa ci permette di godersi il meglio del nostro bel paese.

La mia esperienza e come ho iniziato ad andare in canoa

Quando io iniziai ad andare in canoa accadde un po’ per caso, in realtà ci andai per fare una prova e per iscrivermi ad un corso di canottaggio.
Essendo di Torino il canottaggio era una scelta quasi obbligata, un vero classico. La più antica associazione canottieri d’Italia era lì a pochi metri da dove stavo per fare la mia uscita di prova.
In quel momento poco contava che si trattasse di una barca da canottaggio o di una canoa o di un kayak o chissà che diavoleria era quella su cui stavo salendo, la cosa entusiasmante era scoprire che tutto era nuovo, tutto era diverso, stavo vedendo la mia città da una prospettiva che non avevo mai visto prima. L’acqua del fiume, le sue rive verdi e la città che era così vicina e sembrava allo stesso tempo tanto lontana.
Il fiume ha una dimensione tutta sua, uno spazio che nonostante tutto l’uomo non è riuscito ad oltrepassare ed oltraggiare del tutto. Persino l’aria e la luce sul fiume sono diverse. La sensazione che provai fu subito quella di essere in vacanza. Basta davvero così poco per allontanarsi da tutto? Scoprire che il fiume era lì da sempre pronto a darmi tutta quella vitalità e quel senso di libertà e di evasione?
Era tutto molto bello ma la mia totale mancanza di coordinazione si fece presto notare. Spingere con le gambe e contemporaneamente gestire i remi seduta sul carrello che si muoveva. In sostanza non riuscivo a gestire i miei movimenti, figuratevi cosa era per me andare anche in sincrono con gli altri membri dell’equipaggio. Ero impacciata come una ballerina che alzava la gamba nel momento in cui tutti gli altri l’abbassavano, eppure ero concentratissima e attenta alle istruzioni ma sempre un attimo in ritardo, non sapevo se seguire la ragazza davanti a me o cercare di metter il remo in acqua quando lo faceva quello dietro.
Tutto ciò senza rendermi bene conto dove stessi andando, perché i canottieri sono un po’ come i gamberi che camminano al contrario. In pratica stavamo avanzando di spalle e pure questo mi creava qualche problema, vedere dove stavamo andando sarebbe stato meglio, questo pensavo, mentre cercavo disperatamente di mettere i remi in acqua, piegare le gambe. Si vabbè avete capito, ero un disastro.
Nonostante tutte le difficoltà quell’ora di prova era volata e la sensazione di stare sul fiume era stata bellissima e avevo capito che non avrei potuto più rinunciarvi. Il sole stava calando, era l’inizio dell’autunno e la luce era straordinaria, le foglie brillavano al sole e si riflettevano sull’acqua e le arcate del grande ponte facevano da cornice a quella cartolina. Ma come avrei potuto superare quella mia mancanza di coordinazione? Gli altri mi avrebbero sopportata?
In quel momento al piccolo pontile giunsero un gruppo di canoisti, avanzavano liberi e agili sull’acqua. In quel preciso momento capii che ero una canoista. Avete presente la favola del brutto anatroccolo, così impacciato ma che quando vede i cigni si riconosce uno di loro, questo fu ciò che provai nel veder arrivare quelle canoe.
Spero di non essermi dilungata troppo nel mio racconto ma è propedeutico a quella che è la prima cosa da chiarire.

La differenza tra canottiere e canoista

Prima di iniziare a parlare di canoa ci tengo a fare un distinguo, perché molti tendono a confondere queste due discipline. Certi miei amici ancora oggi si sbagliano e capita che mi dicano “ma tu che fai canottaggio…” “No, io faccio canoa, che è diverso.”

Regola numero uno mai dare del canottiere ad un canoista e viceversa.

Imparare a distinguere questi due sport è molto facile:

– Barca o canoa?

Il canottiere ha una barca che può essere di punta o di coppia

La barca di punta (ogni vogatore ha un remo) e posso avere un equipaggio formato da 2 vogatori, da 4 vogatori o da 8 vogatori. Possono inoltre avere un timoniere, cioè una persona che con il timone direziona la barca ed incita gli atleti ed in questo caso si dice: 2 con, 4 con, 8 con.

La barca di coppia (ogni vogatore ha due remi) può essere Singolo (un vogatore), doppio 2 vogatori, 4 vogatori ed in rari casi da 8 vogatori. raramente queste imbarcazioni hanno un timoniere.

Il canoista ha una canoa. Come per i canottieri anche i canoisti possono avere canoe con equipaggi diversi: singole, doppie o da quattro. La distinzione tra i vari tipi di canoa lo faremo più avanti

– Direzione di avanzamento

Il canottiere va all’indietro in pratica procedono costantemente in retromarcia, voltando la schiena al senso di avanzamento della barca

I canoisti avanzano guardando avanti il senso di marcia è dunque frontale

– Remi o pagaie?

I canottieri hanno i remi possono avere uno o due remi a seconda che siano su una barca di punta o di coppia, ma in ogni caso hanno grandi remi vincolati agli scalmi.

I canoisti hanno la pagaia che può essere ad una o due pale, tenuta esclusivamente tra le mani del canoista.

– Tipo di seduta

I canottieri hanno un seggiolino mobile che scorre su binari avanti e indietro mentre il vogatore piega e distende le gambe.

I canoisti hanno un seggiolino fisso oppure stanno in ginocchio. Le canoe si distinguono in varie tipologie che andremo a vedere insieme nei prossimi post, ma la posizione del canoista si divide in due tipologie seduta su seggiolino fisso o in posizione inginocchiata.

Direi che le grandi differenze tra le due discipline le abbiamo fatte e che d’ora in poi non diremo mai più ad un canoista che è un canottiere o viceversa.

Per semplificare vi ho preparato un infografica e qui di seguito un paio di foto, non vi scrivo volutamente chi è il canottiere e chi il canoista, a questo punto li sapete riconoscere senza problemi. Il canoista è quello bello!

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