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Ricordate la celebre telecronaca di Giampiero Galeazzi, quando durante la finale di K2 a Sydney 2000 con lui tutti abbiamo urlato la nostra gioia per l’oro dei nostri campioni Rossi e Bonomi? Quella memorabile telecronaca, che vi invito a rivedere, è l’emozione che può dare la canoa, quello è il grande spirito dei nostri atleti, dove anni di allenamento, la volontà di credere nella vittoria e nella conquista dell’oro olimpico si concretizzano nella vittoria di tutti.
La canoa ci ha regalato dei grandi campioni e tante medaglie, ve li ricordo così in rigoroso ordine alfabetico, perché nessuno sia mai primo ad un altro, sono tutti primi, tutti grandi orgogli per la nostra Italia e per la canoa.
Il mio campione preferito, tutti abbiamo un preferito e per me è lui Beniamino Bonomi, il Bebo nazionale. Ho avuto l’onore di conoscerlo nel settembre del 2017 quando ho per la prima volta presentato al pubblico il Surfcruise e il mio istruttore di canoa, Patrizio Andreoli mi disse il giorno prima di quella presentazione sul Lago d’Orta che sarebbe venuto anche un suo amico campione di kayak. Io gli risposi che ovviamente mi faceva piacere, immaginando si trattasse di un campione regionale o poco più, potete ben capire quale emozione fu per me trovarmi davanti Bebo. Lo ricordo come fosse ora, arrivare sulla piazza davanti al lago con indosso un giubbotto in pelle nera che aveva una particolarità, sulla schiena campeggiavano colorati i cinque cerchi olimpici. Emozione ma anche tanta paura di fronte a quel gigante che stava per entrare in acqua con la canoa che avevamo progettato io e i miei collaboratori. Lo vidi allontanarsi veloce sul lago con due pagaiate e far ritorno, con un verdetto. “Brava! Hai fatto una canoa veloce e stabile”
Ho parlato con Bebo, mi sono fatta raccontare non tanto le emozioni della vittoria, perché quelle le vediamo tutti nel momento del trionfo, ma gli allenamenti estenuanti e la disciplina necessaria per diventare un campione, ma anche qualche aneddoto dei rapporti tra campioni.
Bebo è un campione generoso che da anni si sta impegnando nella preparazione e allenamento degli attuali e futuri campioni della canoa italiana.
Oro olimpico a Sidney 2000, due argenti ad Atlanta 1996 e uno ad Atene 2004
Oro mondiale Duisburg 1995, sei argenti di cui tre a Duisburg 1997, uno a Parigi 1992 e due a Seghedino 1998
Senza contare gli europei dove ha collezionato numerosi trionfi.
Josefa Idem è nata in Germania a Goch, dove ha iniziato la sua carriera sportiva di canoista ma i grandi trionfi arrivarono quando scelse l’Italia per dare slancio alla sua carriera dopo la delusione delle Olimpiadi di Seul 1988.
In Italia la giovane canoista tedesca incontrò Guglielmo Guerrini che fu prima suo allenatore e poi anche l’amore della sua vita, scelse così di vivere nel Bel Paese diventando a tutti gli effetti una cittadina italiana nel 1992. Ha dedicato un ventennio alla canoa vincendo ben 35 medaglie per l’Italia. La sua storia è quella di una donna forte, di una campionessa resiliente e determinata, che ha continuato a competere e vincere anche dopo la nascita dei due figli. Erano passati soli 15 mesi dalla nascita del secondo genito quando a 40 anni partecipò alla sua sesta olimpiade e andò a prendersi l’argento ad Atene. Nessuna mai ha vinto quanto lei. Per tanti anni Josefa Idem è stata per l’Italia garanzia di medaglie in tutte le competizioni internazionali di canoa.
Giochi olimpici: Oro a Sydney nel 2000, 2 argenti Atene 2004 e Pechino 2008, medaglia di bronzo Atlanta 1996.
Campionati del mondo: Quattro medaglie d’oro 1990,1991,1998,2001. Nove argenti e quattro bronzi tra il 1989 e il 2009.
In sostanza vent’anni di trionfi.
Sicuramente il volto più noto del Kayak in Italia, tre ori olimpici, la nostra bandiera e mi sia concesso di sottolineare che è bello come il sole. Tutti hanno imparato a conoscere il suo volto grazie anche alle televisioni che lo hanno voluto spesso nella veste di ospite.
Ma proviamo a ricordare insieme quei tre ori olimpici che hanno fatto esultare l’Italia intera ed entrare Antonio Rossi nella storia.
Olimpiadi di Atlanta 1996, quello che venne presto ribattezzato il bell’Antonio si presenta agguerrito all’appuntamento dove partecipa alla gara del K1 (kayak singolo) nella distanza dei 500 metri e conquista il primo posto sul podio e la medaglia d’oro. Non ancora appagato, ma affamato di vittoria va a prendersi anche la seconda medaglia d’oro nei 1000 metri K2 con il compagno Daniele Scarpa.
Quattro anni più tardi l’appuntamento olimpico è Sidney 2000,1 il compagno con cui Antonio Rossi vola in Australia è l’amico Beniamino Bonomi ed è con lui che vince l’oro nel K2 1000 metri.
A quasi quarant’anni, nel 2008, partecipa alla sua quinta olimpiade. In considerazione della sua lunga carriera sportiva e delle tante medaglie portate al paniere italiano, il CONI sceglie proprio lui Antonio Rossi in qualità di portabandiera per le Olimpiadi di Pechino.
Tre ori olimpici (2 ad Atlanta 1996 e uno a Sydney nel 2000).
Tre ori ai Mondiali (Duisburg 1995, 1997 e Szeged 1998) e tante, tante medaglie d’argento e bronzo collezionate tra il 1992 e 2008. Una carriera sportiva straordinaria.
Non si può parlare di Daniele Scarpa senza dire da subito una cosa, lui sull’acqua c’è nato e cresciuto, Daniele è il grande orgoglio della canoa Veneta e in particolare della sua bellissima Venezia. Essere veneziani è qualcosa che rende speciali e lui lo è stato fin da ragazzo. Era il ragazzo che andava a scuola in canoa. Chi lo conosce lo definisce “testardo, determinato, a volte burrascoso … da sempre fuori dalle righe”.
Di certo è un grande campione, lo raccontano le sue vittorie e le sue medaglie olimpiche e mondiali. Ma Scarpa è soprattutto un campione dal cuore grande che ha trasformato la sua passione per la canoa in una possibilità per tanti. Con la moglie, campionessa paraolimpica, ha fondato CANOA REPUBLIC. Associazione dove insegnano a pagaiare, sia ai ragazzi normodotati sia ai disabili. Li formano a stare a galla da soli: “Una delle prime lezioni è portarli fuori in canoa e farli cadere in acqua”, racconta Daniele, “per conoscerne le reazioni, la reazione psicologica. Bisogna essere ottimisti sempre e sempre credere in sé stessi: anche sotto a un metro d’acqua devono sapere che prima o poi verranno fuori a respirare. Forte è colui che vince sé stesso”.
Oro e argento olimpico ad Atlanta 1996
Due ori al mondiale di Duisburg 1995
Argento Copenaghen 1993 e Città del Messico 1994
La canoa slalom è una disciplina sportiva olimpica, che si svolge sulle cosiddette acque vive, vale a dire acque mosse come quelle di fiumi e torrenti che scendono dalle pendici delle montagne. Questa disciplina che fa parte della canoa/kayak, consiste nel completare, senza errori, un percorso tracciato a slalom con passaggi obbligati tra le porte. Anche in questa disciplina l’Italia ha campioni di livello olimpico.
Oro olimpico a Barcellona 1992, bronzo a Sydney nel 2000.
Due medaglie d’argento rispettivamente nei campionati Mondiali del 2002 e 2005.
Oro olimpico a Londra nel 2012.
Oro nel mondiale 2010 a Tacen e ancora oro nel mondiale 2013 a Praga a squadre.
Magari non diventerete campioni mondiali, ma ci sono tanti modi per amare questo sport. Praticarlo per il piacere di allenarsi o per fare touring così come faccio io o per partecipare a gare amatoriali dove divertirsi con altri appassionati e perché no tentare qualche impresa, discendere un fiume, circumnavigare un’isola. Non importa che diventiate campioni, l’importante è pagaiare.
Se poi iniziaste a pagaiare a seguito della lettura del mio blog e magari vincete un olimpiade ricordatevi di me anche solo per un’intervista.
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